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Semplificazione: IBAN e PA

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9 Maggio 2013   |   Opinioni

Semplificazione: IBAN e PA

Qualcuno ricorderà di quando parlavo dell’obbligo delle Poste Italiane di mostrare il codice IBAN sui bollettini postali, in merito a tutti i pagamenti per evitare l’accusa di monopolista. In pratica nulla è cambiato su quel versante, ma lo scorso 18 ottobre 2012 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale un D.L. passato forse in sordina, riguardante un’importante semplificazione nei pagamenti da versare alla pubblica amministrazione.

In particolare, nel D.L. “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese” viene chiarito un punto fondamentale all’Art.15:

(Effettuazione di pagamenti con modalità in-
formatiche).
— 1. I soggetti di cui all’articolo 2, com-
ma 2, e, limitatamente ai rapporti con l’utenza, i gestori
di pubblici servizi nei rapporti con l’utenza sono tenuti ad
accettare i pagamenti ad esse spettanti, a qualsiasi titolo
dovuti, anche con l’uso delle tecnologie dell’informazio-
ne e della comunicazione. A tal fine:
 
a)
sono tenuti a pubblicare nei propri siti istitu-
zionali e a specificare nelle richieste di pagamento: 1) i
codici IBAN identificativi del conto di pagamento, ov-
vero dell’imputazione del versamento in Tesoreria, di
cui all’articolo 3 del decreto del Ministro dell’economia
e delle finanze 9 ottobre 2006, n. 293, tramite i quali i
soggetti versanti possono effettuare i pagamenti mediante
bonifico bancario o postale, ovvero gli identificativi del
conto corrente postale sul quale i soggetti versanti posso-
no effettuare i pagamenti mediante bollettino postale; 2) i
codici identificativi del pagamento da indicare obbligato-
riamente per il versamento;

 

Qui il D.L. completo.

Questo significa che tutti i c/c postali resi disponibili per pagare tributi, imposte, tasse, multe… devono poter essere pagati a mezzo bonifico, quando non sia addirittura reso possibile il pagamento a mezzo di carta di credito (e in prospettiva con ogni moneta virtuale degna di nota, PayPal in testa).

Ho personalmente approfittato di questa possibilità per pagare delle tasse universitarie: il c/c di riferimento era ovviamente postale e tramite PEC ho richiesto informazioni su alternative di pagamento; nel frattempo ho tuttavia reperito in autonomo le informazioni e alla voce Trasparenza, la Regione ha pubblicato una tabella associativa che mostra il codice IBAN per ogni c/c postale.

Il vantaggio non è solo economico ma anche pratico perché ho provato a pagare online il bollettino postale inizialmente, ma risultava che l’utente non era abilitato a quel tipo di pagamento, con il medesimo responso tentando il pagamento da due c/c online differenti (uno è un BancoPostaClick). Se non avessi potuto procedere con un bonifico, mi sarei dovuto recare fisicamente presso uno sportello postale ed effettuare il pagamento tramite bollettino postale (con l’aggravio del tempo perso e della commissione postale).

Tramite IBAN ho invece potuto effettuare il pagamento con un bonifico standard, certo che l’accredito sarebbe arrivato in tempi certi grazie alle recenti disposizioni comunitarie (PSD) e senza alcun costo, né di commissione postale, né di sovrapprezzo da parte della banca.

Scritto da Massimiliano Brasile

Massimiliano Brasile

Ingegnere, autore di svariati articoli tecnici nel settore IT, appassionato di finanza personale, crawling e android. Vedi il profilo anche su Google+.

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9 Maggio 2013   |   Opinioni

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