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Investire online in titoli di stato israeliani

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26 Ottobre 2011   |   Conti di deposito

Investire online in titoli di stato israeliani

ULTIMO AGGIORNAMENTO: 19 marzo 2017

Quando si parla di investimenti da parte di piccoli risparmiatori una delle prime cose che vengono in mente è senza alcun dubbio l’acquisto di titoli di Stato. Si tratta infatti del classico “bene rifugio” considerato (non si sa se a torto o a ragione) solido e sicuro (vedi anche questo articolo).

E’ quindi con estremo piacere che segnalo un altro Stato che permette di comprare i propri titoli di Stato (quasi) direttamente e senza costi di intermediazione: lo Stato di Israele.

ATTENZIONE: da fine settembre 2016 è nuovamente possibile per gli investitori italiani acquistare i titoli di stato israeliani con il metodo descritto, quindi non è più vincolante avere residenza nel Regno Unito.

Qui su PiccoloRisparmio ci siamo già occupati dell’acquisto diretto da parte di noi Italiani di titoli austriaci e tedeschi, che hanno la particolarità di permettere di interagire direttamente con le Autorità di quei paesi. Particolarmente encomiabile è l’iniziativa austriaca che, a determinate condizioni (cioè avere un conto corrente che permetta di effettuare bonifici gratuiti in area SEPA), permette di azzerare i costi, eliminando qualsiasi costo di intermediazione.

A differenza del ministero del tesoro austriaco, quello israeliano si avvale di una società di intermediazione che fa anche da agente fiscale (la Computershare Trust Company of Canada) che si occupa di piazzare sul mercato i titoli di Stato.

La società in questione non fa ricadere sull’utente finale i costi di intermediazione, perché questi vengono pagati dallo Stato di Israele.

L’acquisto dei titoli di Stato è possibile online negli USA (www.israelbonds.com), in Canada (www.israelbonds.ca) e nel Regno Unito (www.israelukbonds.com) a mezzo di società su cui esercita il controllo la Computershare.

Ma vediamo più nel dettaglio come funziona: innanzitutto, la prima cosa da sapere è che per noi cittadini europei l’acquisto è possibile solo nel Regno Unito. Ad occuparsi della vendita dei titoli è la Development Company for Israel (UK) Ltd, regolarmente autorizzata dalla Financial Service Authority Financial Conduct Authority britannica.

E’ possibile investire su diverse tipologie di bonds, con interessi diversi, in dollari, sterline ed euro.

Si tratta quindi di un’offerta allettante anche per chi, qui su PiccoloRisparmio, aveva segnalato l’intenzione di voler diversificare su più valute i propri risparmi.

Per un piccolo risparmiatore l’offerta più appetibile è sicuramente quella dei Mazel Tov bonds, che prevede tagli minimi di 100 euro (e multipli di 50) ed è a scadenza di cinque anni.

Il processo per investire prevede innanzitutto l’attivazione di una sorta di “conto cliente”.

Per farlo è necessario spedire alla Development Company for Israel:

  • il contratto firmato
  • una copia autenticata di un proprio documento di identità
  • una bolletta da cui possa desumersi la propria residenza (o il proprio domicilio), non antecedente ai tre mesi dall’invio

Contestualmente, bisogna spedire il modulo con il tipo di investimento che si intende realizzare (se in euro, sterline o dollari). Chiaramente i documenti a corredo dell’investimento di interesse vanno inviati solo la prima volta che si sottoscrivono i bond.

Una volta ricevuto l’ok via mail dalla società in questione, l’acquisto si può realizzare con bonifico internazionale (di tipo SEPA, ma proveniente solo da stati UE; non si può quindi bonificare ad esempio dall Svizzera che pure aderisce all’area SEPA). Il bonifico va diretto ad un conto intestato alla società in questione presso una filiale londinese della Royal Bank of Scotland.

Un po’ come avviene per i bund austriaci, nella causale del bonifico va indicato il tipo di bond che si vuole acquistare.

A riprova dell’acquisto la società in argomento invia a casa un certificato con su scritto l’importo dell’acquisto e la scadenza, poi a fine anno, si riceverà sempre via posta lo stato degli investimenti e gli interessi accreditati (anche quando sono solo figurativi).

A scadenza l’importo versato più gli interessi vengono riversati sul conto indicato in fase di apertura, che non deve necessariamente coincidere con quello da cui è partito il bonifico.

In alternativa, si può chiedere di ricevere un assegno o addirittura (ma questa è un’opzione per cui aspetto conferme) incassare direttamente in Israele in una qualsiasi banca, presentando il certificato sopra menzionato. In questo caso il limite è che non si possono incassare più di 2500.00 dollari, al mese, in valuta locale, ovvero il NIS (New Israeli Shekel).

Ma veniamo alle domande che sicuramente diversi lettori si stanno facendo: quanto sicuro è investire su titoli di Stato israeliani?

Partendo dal presupposto che nulla è sicuro in maniera assoluta in campo finanziario, io ho fatto una serie di considerazioni:

  1. Israele ha un debito pubblico assai inferiore al nostro;
  2. Sebbene abbia diversi problemi di sicurezza nazionale, personalmente non ritengo probabile un’invasione o una distruzione dello stato di Israele (e quindi un suo default reale), nonostante i roboanti proclami di leader di paesi vicini. Innanzitutto perché Israele ha un esercito che ha già dimostrato in passato di essere assai difficile da battere e poi perché Israele ha una relazione speciale con gli Stati Uniti, che non permetterebbero, a mio avviso, un’eventualità del genere;
  3. Da quando è cominciata le vendita di bond (nel lontano 1951 in America) Israele ha sempre tenuto fede ai suoi impegni finanziari, quindi, diciamo così, ha ottimi “precedenti”.

A quanto sopra si aggiunga che gli interessi, sebbene non esaltanti (come sempre accade per i titoli di Stato di stati solidi) sono comunque dignitosi, anche in considerazione della tassazione agevolata al 12,5%.

Invito come al solito i lettori del sito ad esprimere feedback sull’argomento e a suggerire correzioni e aggiustamenti.

Scritto da Michelangelo

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26 Ottobre 2011   |   Conti di deposito

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